L’adolescenza è una fase della vita di grande crescita, ma anche di grossa vulnerabilità. Rappresenta una sfida evolutiva complessa, ma anche una splendida opportunità per il proprio sviluppo. Il processo che interessa questa fase evolutiva è, spesso, ostacolato da aspetti intraspsichici e/o relazionali che fanno apparire il cambiamento, la crescita e l’autonomia come eccessivamente difficili portando a un disturbo evolutivo più o meno consistente.
Secondo la mia esperienza all’interno delle scuole secondarie di secondo grado, l’intervento breve risulta essere efficace in questa particolare fascia di età e all’interno di un setting quale lo sportello d’ascolto.
Impostare l’intervento di ascolto per fasi, ognuna con un focus, un obiettivo condiviso che il ragazzo/a senta come significativo rispetto all’affrontare una difficoltà o un disagio per una finalità per lui/lei importante.
La metodologia del procedere per fasi successive, ognuna con un focus, ha ampliato e migliorato il livello di intervento.
Attraverso un percorso strutturato in questi termini, l’adolescente ha la possibilità di realizzare in tempi brevi un cambiamento evolutivo importante e, talora, fondamentale rispetto al percorso di separazione e individuazione.
Ciò significa definire l’immagine di sé e delle proprie potenzialità, sviluppare strategie di sicurezza basate sul presente e sul proprio Sé autonomo, differenziandosi dalle illusioni di sicurezza legate al passato e collegate essenzialmente al rapporto con il limite ed i confini.
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